lunedì 31 gennaio 2011

22a Giornata di Campionato. Tristi Speranze e Rapporti di Forza.


Juvinciale 10: Sempre sulla cresta dell'onda. Illusa dal solito gol assurdo di marchisio, viene scherzata dalla squadra tecnicamente più forte di turno: L'Udinese. Acquistano in estate Martinez per dodici milioni e ora si ritrovano con un fondo cassa che gli permette al massimo di cercare di convincere Pessotto, Birindelli e Fabrizio Ravanelli a tornare a giocare per colmare le lacune tecniche. L'unica notizia positiva è la partenza dell'atletadicristo Nicola Legrottaglie che, a parte la grande presenza spirituale, limitava il suo apporto a un corteggiamento al giovane Sorensen in allenamento.
Paletta 9: Forse troppo spudoratamente brutto anche per entrare nel pagellone. Ma oggi, con un San Pellegrino che tira il fiato, Paletta è l'assoluto protagonista della giornata. Bastano un assist per gli avversari, un rigore causato e un autogol? Il Genoa, inoltre, riesce a fare tre gol in una sola partita, impresa che non gli riusciva da quando si poteva permettere di schierare nel suo reparto offensivo un certo Cosimo Francioso. Sconfitta meritata comunque per un Parma che potrebbe anche smetterla di comprare giocatori dai nomi come: Ze Eduardo, Dzemaili, Angelo, Toni Calvo e, appunto, Paletta.
Kozak 9: Il supereroe prodotto nei sotteranei di Formello continua la sua implacabile ascesa, tutta fatta di super-poteri messi a punto dal Bahab Puji (il mafio-santone che accompagna spesso Lotito sugli spalti) e tenuti scrupolosamente segreti da Reja, ma che stiamo piano piano imparando a riconoscere. Tra gli effetti speciali che consegnano questa vittoria alla Lazio menzioniamo, tra gli altri, il Nichilistico-Tiro-Annulla-Portieri e l’Incornata-Sadica. Il primo sfoggiato, quest’oggi, ai danni di Boruc, nel rigore guadagnato dallo stesso super-ariete al 68’ minuto, consiste nel trasmettere via onde neurali l’immagine mentale delle drammatiche conseguenze dell’eventuale e infortunoso contatto tra il corpo del portiere e la palla calciata con forza inaudita, convincendolo così a fingersi spiazzato e a lanciarsi dal lato opposto; il secondo, che punisce per la seconda volta in cinque minuti l’infelice portiere viola, il quale, rotolando a terra nel tentativo di intercettare l’assist di Sculli, si risparmia almeno la visione orrorifica del capoccione ceco che assume dimensioni e forma mostruose nell’esercizio del suo super-potere. Si guadagna, tra l’altro, la gratitudine di entrambe le tifoserie per aver miracolosamente virato gli esiti di una partita bella come il culo flaccido del Silvione nazionale.
Bega&Zambelli&Zebina&Mareco 8: Gino Corioni, presidente del brescia e instancabile produttore di water e copritavolette, ha scommesso con Emanuele Filippini la testa di suo fratello che riuscirà a salvare la squadra nonostante questa difesa. Oggi non gli è andata troppo bene: con la mobilità di un comodino, Mareco ha fatto passare in velocità Pellissier e Constant che, camminando, hanno divorato la porta bresciana. Su Zebina, augurandoci che la sua galleria d'arte di Milano vada per il meglio, c'è poco da dire.
P.s. Si è recentemente scoperto che i gemelli filippini improvvisavano ardenti gang bang con la moglie di Corioni nella sede del club.
Kroldrup 7: Ha già dichiarato che una volta appesi gli scarpini al chiodo sostituirà Filippa Lagerback come annunciatrice a Che Tempo che Fa, su proposta di fabio fazio e con l'assenso di Mauro Masi. Nel frattempo spara le ultime cartucce di una carriera costantemente vissuta tra bassi e bassi; verrà ricordato anche per l'inaudita malasorte che porta nel reparto difensivo delle squadre in cui milita, le quali, una volta arrivato lui, perdono sistematicamente il loro pezzo pregiato per infortunio e sono costrette a schierarlo titolare. Oggi non riesce a chiudere la velocità straripante del brevilineo Libor Kozak, causando il rigore che spiana la strada alla sconfitta di una fiorentina sempre più triste. Ridateci Riganò.
Gonzalez 7: Non giocando nel ruolo che gli è più congeniale, si reinventa buttandola sul ballo. Anima la fascia destra a colpi di samba, riuscendo spesso a raddoppiare sugli avversari, si scatena in indemoniati twist efficacissimi in fase di interdizione e in finale di primo tempo si lancia addirittura in un assolo verso la porta con tanto di grand jeté, che si conclude con un bel tiro di destro, respinto, però, dall’altrettanto acrobatica parata di Boruc. Dirty dancer.
Bologna-Roma 7: Nella tempesta di neve di Bologna un impassibile arbitro Jack Frost non vede alcun motivo per non iniziare la partita. Senza pallone rosso - e con la roma scesa in campo con maglie rigorosamente bianche  - si dà il vita a 16 minuti di pura comicità e crisi cognitive. I giocatori, sempre più simili a cricieti impazziti, dopo aver perso il pallone senza che nessuno se ne accorgesse, iniziano a girovagare per il campo vivendo delle esperienze di derealizzazione che saranno analizzate da un equipe di filosofi, biologi e antropologi, i quali avranno inoltre l'ardito compito di stabilire se il calcio sia esportabile su mercurio o meno. Un urrà per la scienza dunque, dispiace solo per un piangente Rodrigo Taddei che, visibilmente terrorizzato dalla situazione, ha trascorso i sedici minuti di partita dentro il costume di Balanzone (mascotte della squadra felsinea).
Mark Peter Gertruda Andreas van Bommel 6,5:
"Veramente un personaggio insopportabile, da ammazzarlo appena nato"
La signora Van Bommel su suo figlio
Oggi viene espulso all'esordio in campionato. Augurandoci che sia la prima di una lunga serie. Benvenuto!
Palacio 6,5: Fratello minore di Manu Chao collabora con lui nella stesura del primo album della Mano Negra e nella creazione del genere "Patchanka". Abbandona il gruppo perché confessa a tutti di essere di estrema destra e fugge in spagna dove cerca di ricostruirsi una nuova vita. Viene però scovato dagli indipendentisti baschi che, riconoscendolo, gli trapiantano nel sonno quell'orribile ciuffo di capelli che lo contraddistingue. Viene assunto come magazziniere del Genoa, incarico ricoperto fino a quando Gasperini non si accorge che è più forte di Sculli e si può tentarlo in campionato. Oggi semina il panico nella difesa del parma riuscendo a percorrere con straordinaria velocità tutte e tre le fasce, contemporaneamente.
Mauri 5,5: Cenerentolo. La mezzanotte sembra scoccata, la carrozza è tornata zucca e l’abito da sera di nuovo stracci vecchi. Dopo un girone d’andata in cui il pubblico lo osservava sconcertato recuperare palle, creare gioco, addirittura far gol con una classe a dir poco principesca, la cui unica spiegazione, dopo anni appannati in casacca bianco azzurra, sembrava essere l’uso di sostanze molto stupefacenti o lo scambio con un gemello fin ora imprigionato in qualche sottoerraneo milanese, eccolo finalmente tornare alla condotta che più gli compete. L’incantesimo è finito. L’unico guizzo è sul pallone intercettato e servito a Sculli nell’azione del raddoppio: mentre corre qualche ultimo luccichino fatato gli brilla ancora intorno ai piedi. Dopotutto, con quel visetto, può ancora sperare nell’arrivo di un bel Principe Azzurro.
Lijaic 5: L’aspetto da giovane marmotta svizzera dall’identità sessuale ancora indefinita di Lichtsteiner lo confonde, tenta per tutto il primo tempo di ipnotizzarlo con il suo sguardo da cucciolo imbronciato, continuando a piroettargli intorno suadente e provocante, creando, così, talmente tanto fumo finendo per inebriare solo i suo già fin troppo spaesati compagni. All’inizio del secondo tempo scompare dal campo: papà Sinisa gli avrà rinfrescato, con un coltello tra i denti e l’occhio iniettato di sangue, le folkloristiche pratiche che gli zingari riservano ai tipi gai come lui, invitandolo caldamente a rimanere in panchina.
Cerci 5: Il Thierry Henry di Valmontone oggi si prende di diritto la fascia sinistra della Fiorentina, purtroppo passa il primo tempo a cercare di risolvere le evidenti difficoltà arrecategli dagli inconfondibili capelli di Anna Mazzamauro. Nel secondo tempo opta per una gradevolissima fascetta ma è ormai in confusione.
Gianni Riotta 4: Ospite della domenica sportiva si presenta stranamente senza cravatta nera slim ordinaria da broker che ha appena mandato in bancarotta 5 diversi stati africani. In compenso non può fare a meno di citare il world business forum, Miccichè e a spiattellare un paio di anglismi per ogni frase pronunciata. Finisce per definirsi "uomo del sud". Prete.
Ledesma 4: Qualcuno aiuti quest’uomo. Domenica scorsa lo abbiamo lasciato vagheggiante tra deliri cosmici e ricerca dell’essenza. Oggi, evidentemente, sconta in campo i postumi dell’uso smodato di funghi allucinogeni. Sappiamo bene che la droga è un problema sociale, ma quello che dovrebbe essere l’uomo chiave della sua squadra non può continuare a ciondolare per il campo blaterando di suicidio e nausea dell’esistere, a sbagliare gli appoggi ai compagni sganasciandosi dalle risate per avrerli scambiati per elefanti rosa in tutù, mancare appositamente i passaggi, in preda ai deliri di persecuzione. I tifosi chiedono che la società intervenga. Narcotizzato.
Gulan 3: Il pluricampione europeo di football manager Pantaleo Corvino non poteva fare a meno di lui sulla fascia sinistra del suo lecce che vinceva la Champions nel 2016. Pensa bene così di portarselo anche alla Fiorentina nella realtà. I valori sono ancora bassi (solo un 20 in temperamento) ma può crescere.
Ranieri 3: Nemmeno oggi che la sua squadra non ha giocato è riuscito a risparmiarci le sue patetiche frasette del dopopartita: "Dopo un pò è venuto il quarto uomo e mi ha chiesto "Mister che cosa ne pensa?" e io ho gli ho risposto che avevo un pò paura perchè ci vuole un non nulla per farsi male e sfiorare il dramma; per cui ho detto "se è possibile vorrei interrompere".
Pazzini 2: Dopo aver annunciato che l'arrivo all'inter "è un sogno che si realizza" - confinando per sempre nella oscena provincialità senza onore squadre come Sampdoria e Fiorentina - oggi entra nel secondo tempo a rilevare un irrefrenabile coutinho (qualcuno spieghi all'inter che nonostante sia il figlio di thiago motta non è obbligatorio metterlo in campo). Ci mette 5 minuti a segnare con una girata di destro. Dopo altri 10 minuti, a cavacecio di un invisibile matrix materazzi, realizza il secondo goal di testa, dall'altezza stimata di 4 metri e 12. A suggellare l'arrivo interista serve però la zozzata finale: la simulazione che ribalta definitivamente il risultato. Neofita.
Cavani 1,5: Mette a segno il 15, 16 e 17esimo gol del campionato senza alcuna vergogna. Continua a mettere in porta ogni singola palla che sfiora senza alcun pudore, lo stesso poco pudore con cui si ostina ad indossare l'apparecchio da quando è arrivato in serie A. Nella speranza che un Von Bergen di turno lo abbatta.
Zarate 1: 1 tecnico per zarate squalificato, in attesa che scenda in campo.

Leon Blavatsky&Sophia Belbo

3 commenti:

  1. "Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti, ogni giorno d'un passo, nel fetore delle tenebre, scendiamo verso l'inferno, senza orrore." C. Baudelaire

    Felici che qualcuno sia riuscito a comprendere l'essenza ultima del nostro blog, saremmo ancor più lieti se ci indicassi quali elementi te l'hanno svelata!

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